_Biografia

Franco Evangelisti nacque a Roma il 26 gennaio 1926.

Nel 1948 abbandonò gli studi d’ingegneria per dedicarsi alla musica, prendendo lezioni di composizione da Daniele Paris e di pianoforte da Erich Arndt. Il suo trasferimento a Friburgo, nel 1952, gli permise di completare la sua formazione culturale e musicale presso l’università cittadina, di frequentare i corsi estivi di Darmstadt fino al 1962, di lavorare allo studio elettronico della radio di Colonia (1956-57) e, soprattutto, di diventare un punto di contatto e soprattutto di riferimento tra la nuova musica tedesca e la vita musicale a Roma.

Al suo ritorno in Italia, Evangelisti divenne una figura chiave del gruppo romano di Nuova Consonanza, il cui obiettivo dichiarato alla sua fondazione, nel 1960, era di far “rivivere” la musica contemporanea. Evangelisti contribuì in modo determinante all’organizzazione delle Settimane Internazionali di Nuova Musica a Palermo (1960-68), nel 1964 fondò il Gruppo d’Improvvisazione di Nuova Consonanza (GINC), e nel ´68, con Macchi, Marinuzzi, Morricone, Paolo Ketoff, Walter Branchi, Bruno Nicolai, Fiorenzo Carpi e Giorgio Guiducci, a Roma lo Studio R7 per la musica elettronica; nel 1972 costituì con Luca Lombardi e Alvin Curran il Centro per la Musica Sperimentale lo Studio 7 per musica elettronica a Roma (1968-73) e, nel 1970, partecipò alla creazione di un gruppo di ricerca sui “fenomeni sonori” con l’ingegnere Lorenzo Viesi. Evangelisti tenne inoltre dei corsi sperimentali di musica elettronica dapprima all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia (1969) e poi, su base stabile, presso il conservatorio di Roma (dal 1974), dove fino alla fine dell’esistenza fu docente di composizione elettronica .

La formazione scientifica di Evangelisti determinò un approccio alla composizione che iniziava da una dettagliata analisi teorica dello stesso dato sonoro. Da Ordini (1955) fino a Die Schachtel (1962-63) la sua musica era organizzata per mezzo di “strutture” che formalizzavano le regole interne di composizione e controllavano tutti gli aspetti del materiale musicale – dalle combinazioni timbriche ai processi aleatori, ed infine persino il silenzio. In Die Schachtel l’idea della struttura è pure usata per regolare i vari elementi di una performance multimediale.

La sua concezione di alea – una congiunzione di pensiero preciso (con regole, sistemi di riferimento e strutture) e l’immediatezza dell’improvvisazione – condusse Evangelisti a fondare e lavorare con il Gruppo d’Improvvisazione Nuova Consonanza, il primo gruppo di questo genere che richiedeva ai propri membri di essere anche compositori. A partire dal 1963 egli prese la radicale decisione di smettere di comporre musica interamente scritta (ma continuò a sperimentare con la composizione improvvisata), un silenzio che ruppe solo nel 1979 con Campi integrati n. 2, composto per l’Anno Internazionale del Bambino dell’UNICEF.

Evangelisti era spinto da una ferma volontà di non ripetere formule antiquate e di fuggire l’accademismo nel quale, secondo lui, le avanguardie avevano iniziato a chiudersi. Ma il suo era un silenzio attivo, riflessivo, poiché cercava di costruire un nuovo sistema musicale, un nuovo mondo di suono, attingendo a discipline scientifiche e focalizzandosi su nuovi modi di trasmettere e percepire gli eventi sonori. Fino alla fine della sua esistenza si dedicò a esplorare i limiti della propria visione utopistica, da lui descritta in Dal silenzio a un nuovo mondo sonoro, il quale costituisce una fondamentale testimonianza di una delle menti più radicali dell’avanguardia italiana del secondo dopoguerra. Evangelisti morì a Roma il 28 gennaio 1980.

_1954 – 1956

Dal 1954 al 1956, frequenta la Musikhochschule di Friburgo, dove segue il corso di perfezionamento di composizione, tenuto da Harald Genzmer. Al 1955 risale la prima composizione della maturità: Quattro fattoriale (4!), piccoli pezzi per violino e pianoforte, eseguiti per la prima volta nel 1958 a Darmstadt, in cui i due piccoli pezzi utilizzano una serie ricavata dal Concerto op. 24 di Anton von Webern, suddivisa in quattro microserie di tre note ciascuna, diversamente associate secondo l’antico principio del quadrato magico.

Sempre nel 1955 scrive Ordini, strutture variate per sedici strumenti, risultato di complessi procedimenti di calcolo combinatorio. La composizione, pensata per quattro differenti gruppi strumentali, disposti in modo insolito nello spazio per consentire l’equilibrio dei differenti pesi acustici, è dedicata “al caro amico Daniele Paris”, che ne dirige la prima esecuzione a Brema nel 1960.

Nel frattempo inizia a comporre Proiezioni sonore per pianoforte solo, opera d’esordio pieno dell’alea controllata, che lascia all’interprete la scelta di una serie di soluzioni, dedicata a Karlheinz Stockhausen, e suonata da David Tudor a Darmstadt nel 1958; lavora anche a un progetto di composizione, Due conversari per oboe concertante, archi e percussione, conclusa nel 1956.

_1957 – 1966

Avviate le sue ricerche presso lo studio elettronico della Westdeutscher Rundfunk di Colonia, nel 1957 conclude la sua prima composizione elettronica Incontri di fasce sonore, trasmessa poi da Radio Colonia. Nello stesso anno viene invitato da Hermann Scherchen a rappresentare la Westdeutscher Rundfunk di Colonia, presso lo studio di elettroacustica sperimentale dell’UNESCO da lui fondato a Gravesano; prende parte poi, con Aldo Clementi al festival della Società internazionale di musica contemporanea di Zurigo. In questo periodo dà inizio al progetto compositivo Random or not Random, appunti degli anni 1957-1962 per orchestra, eseguito per la prima volta a Palermo nel 1963 nel corso della IV Settimana internazionale di nuova musica, di cui è promotore.

Nel 1958 compone Proporzioni, strutture per flauto solo dedicate a Severino Gazzelloni, partecipa all’Autunno musicale di Varsavia, festival aperto alla produzione musicale contemporanea, e inaugura, con Luigi Nono e Karlheinz Stockhausen, lo Studio sperimentale della Radio polacca. Sempre in quell’anno, Evangelisti conosce Mauricio Kagel, György Ligeti, Giacinto Scelsi e l’ingegner Lorenzo Viesi, le cui teorie nel campo della biofisica lo interessano a lungo.

Per superare il condizionamento che l’industria culturale fa gravare sui più importanti protagonisti dei corsi estivi di Darmstadt, nel 1959 cerca di dar vita – insieme a giovani compositori come Herbert Brün, Luis De Pablo, Roland Kayn, Gottfried Michael König, Bo Nilsson, Stefan Wolpe – a una cooperativa editoriale in collaborazione con l’editore Tonos di Darmstadt, ma i risultati sono poco proficui.

Nel 1959 Evangelisti è tra i fondatori dell’Associazione musicale Nuova Consonanza di Roma. Accanto a lui, nella prima fase sono Domenico Guaccero, Egisto Macchi, Daniele Paris e Antonino Titone, musicologo e compositore palermitano, che si presentano con la pubblicazione del primo numero della rivista «Ordini. Studi sulla nuova musica» e con un concerto di nuove musiche eseguite da David Tudor presso il ridotto del Teatro Eliseo.

Pur essendo valido compositore (ne sono esempio Spazio a 5, Random or not Random e Die Schachtel, azione mimoscenica per mimi, proiezioni e orchestra da camera su soggetto di Franco Nonnis) Evangelisti nel 1962 abbandona l’attività compositiva per dedicarsi a ricerche teorico-speculative. Lascia perciò di completare Campi integrati, composizione elettronica, e Condensazioni, strutture intercambiabili per orchestra, Metamere per orchestra e il lavoro teatrale Il sogno di Flamel.

Nel 1964 Evangelisti dà vita a Roma al Gruppo di improvvisazione Nuova Consonanza che lo tiene impegnato per il resto dei suoi anni: per merito suo il gruppo mantiene negli anni un ruolo centrale nel panorama della musica contemporanea, partecipando anche a festival europei di notevole importanza.

Nell’ottobre del 1966 si trasferisce a Berlino Ovest, ospite del Deutsch-Akademischer Austauschdienst, con una borsa di studio della Ford Foundation della durata di due anni. Tornato a Roma organizza lo Studio R7 per la musica elettronica insieme a Walter Branchi, Domenico Guaccero, G. Guiducci, Paolo Ketoff, Egisto Macchi e Giovanni Marinuzzi junior. Riprende anche le sue ricerche teoriche con l’ingegner Viesi.

Durante gli anni Cinquanta, Franco Evangelisti, attraverso esperienze e incontri, forma la sua personalità musicale. Nel 1951 conosce Mauro Bortolotti e Domenico Guaccero, entrambi allievi di Goffredo Petrassi, e frequenta Egisto Macchi, incontrato nel 1938 nel corso degli anni scolastici. Nel 1952, dopo aver superato i primi esami di teoria e canto gregoriano presso il Conservatorio di Santa Cecilia di Roma, parte per la Germania, dove frequenta sino al 1962 i Ferienkurse für Neue Musik di Darmstadt e, in particolare, i corsi tenuti da René Leibowitz, Wolfgang Fortner ed Ernst Krenek. Queste esperienze lo convincono della necessità di ampliare i confini della musica italiana, così come negli stessi anni sentono il dovere di fare Bruno Maderna, Luigi Nono, Luciano Berio.

Determinante per la formazione musicale di Evangelisti sono l’incontro, nel 1951, con Werner Meyer Eppler, professore di fisica presso l’università di Bonn, e la visita all’Institut für Kommunikationsforschung, che accendono nel compositore un vivo interesse per la musica elettronica.

_1969 – 1980

In questo periodo si dedica all’attività didattica: dal 1969 al 1972 presso l’Accademia nazionale di Santa Cecilia di Roma tiene un corso sperimentale di musica elettronica; dal 1970 al 1975 è docente della prima cattedra di musica elettronica in Italia presso il Conservatorio Alfredo Casella de L’Aquila, ed infine dal 1974 sino alla morte insegna musica elettronica al Conservatorio di Santa Cecilia di Roma.

Durante gli anni Settanta svolge un’intensa attività seminariale in Italia e all’estero; intanto dal 1972 al 1979 ricopre di nuovo la carica di presidente dell’Associazione Nuova Consonanza. Nel 1979, chiamato a far parte della commissione italiana per la musica dell’UNICEF, ha l’incarico – insieme a Luis Enríquez Bacalov, Egisto Macchi, Ennio Morricone e Nino Rota – di scrivere la musica per un film d’animazione da realizzarsi per l’Anno internazionale del bambino. Rielabora perciò il vecchio progetto elettronico di Campi integrati in una versione per strumenti tradizionali dal titolo Campi integrati n. 2, gioco per nove strumenti, concepito in due versioni destinate a diventare colonna sonora di due dei dieci episodi del film Dieci per vivere.

Dopo la morte prematura di Evangelisti nel 1980 a Roma, viene pubblicato in lingua tedesca il volume Dal silenzio ad un nuovo mondo sonoro in cui confluiscono la sua ricerca sulle possibilità di convertire gli impulsi cerebrali in onde sonore e l’originale teoria dell’armosonia.

Franco Evangelisti Eredi.

Presso: Fondazione Isabella Scelsi

Via di S. Teodoro, 8, 00186 Roma 

 

ORARI:

Lun/Giov. 8:30 – 13:00

Ven. 8:30 – 17:00

 

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